23 Ottobre 2020
Crostata: dolce della tradizione pasticcera italiana
La crostata è dolce senza tempo, un grande classico della tradizione pasticcera italiana.
A base di pasta frolla, è un dolce adatto a qualsiasi occasione e può accontentare i gusti di chiunque grazie alle infinite farce che si possono preparare.
Marmellate e confetture per ricette più classiche, creme per versioni più golose e frutta per quelle più salutari.
In pochi però conoscono le origini di questa prelibatezza, non facili da scoprire ma sicuramente antichissime.
Scopriamo allora insieme la storia della crostata, tra miti e leggende.
Le leggende sulle origini della crostata
La genesi di questo dolce è ancora avvolta nel mistero.
Esistono diverse leggende popolari che narrano la nascita della crostata, risalenti a periodi antichissimi, tanto da renderla il dolce più antico della tradizione italiana.
La prima leggenda risale all’epoca precristiana e ha come protagonista una bellissima sirena di nome Partenope.
Secondo questo mito pagano, la bella Partenope, stabilitasi nel Golfo di Napoli, ogni primavera lasciava la sua dimora in fondo agli abissi per tornare a galla e allietare gli abitanti della zona con il suo dolce canto.
Quest’ultimi, come segno di ringraziamento, decisero di mandare sette fanciulle recanti in dono le sette cose più preziose che avessero: la farina, simbolo di forza e ricchezza; la ricotta, frutto del duro lavoro dei pastori; le uova, simbolo di rinascita e rinnovamento della vita; il grano tenero fatto bollire nel latte, come simbolo dei due regni (terrestre e marino); l’acqua di fiori di arancio, simbolo di ringraziamento per i doni della natura; le spezie, rappresentanti i popoli lontani; e lo zucchero, simboleggiante la dolcezza del canto della sirena.
Partenope, accettati con gioia questi doni, li portò davanti al trono degli dei, che ne fecero un dolce squisito, talmente buono che la sirena decise di ridonarlo ai generosi abitanti.
Un’altra antica leggenda narra di un gruppo di pescatori che sopravvissero ad un naufragio durato molti giorni grazie alla “pasta di ieri”, un dolce fatto con ricotta, uova grano e spezie.
In entrambi i casi si fa riferimento alla nascita di una crostata tipica della Campania, la pastiera, famosa e apprezzata in tutto il mondo.
La vera storia della crostata
Al di là di miti e leggende, sembra che la prima crostata, più precisamente la prima pastiera, sia stata creata da una suora appartenente ad un antico convento di San Gregorio Armeno.
La religiosa combinò tra loro gli ingredienti, ancora oggi utilizzati per produrre il famoso dolce, con lo scopo di creare una pietanza da dedicare alla Resurrezione di Gesù Cristo.
Lo zucchero e ricotta, ad esempio, ricordano latte e miele, offerte votive tipiche delle prime cerimonie cristiane.
L’uovo invece simboleggia proprio la risurrezione per i cristiani, mentre l’acqua di fiori d’arancio il trionfo della vita e del risveglio della natura.
Infine sembra che le strisce di pasta frolla posizionate a rombi sulla superficie del dolce ricordino le grate che separavano le suore di clausura dal mondo esterno.
Nonostante queste umili origini, negli anni la crostata venne scoperta e apprezzata anche da nobili e cortigiani.
Sembra ad esempio che fosse l’unico dolce in grado di mettere di buon umore la regina Maria Teresa d’Austria, moglie del re Ferdinando II di Borbone, famosa per la sua espressione sempre algida e imbronciata.
Ci sono tracce della diffusione della crostata anche in altri parti d’Italia: a Venezia, già dopo l’anno Mille, esisteva un dolce a base di pasta frolla, realizzato con lo zucchero importato dall’Oriente.
Ma a quando risale la prima ricetta ufficiale?
La troviamo in un trattato di cucina del XIV secolo, inserita dal famoso cuoco francese Guillaume Tirel, conosciuto con il soprannome Taillevent.
Il maestro è noto per aver scritto il celebre trattato di cucina “Le Viander” e per aver servito alla corte di importantissimi monarchi, come Filippo IV, Carlo V e Carlo VI.
La crostata oggi
Oggi la crostata è il tipico dolce realizzato dalle nonne, che riunisce grandi e piccini grazie alle innumerevoli varianti.
Indipendentemente dalla farcia scelta, è importante lavorare bene l’impasto per ottenere una pasta frolla perfetta, con il grado di croccantezza e friabilità desiderato.
Inoltre è bene ricordare che anche l’occhio vuole la sua parte, quindi non bisogna sottovalutare l’importanza delle scatole scelte per confezionare e trasportare queste squisite crostate.
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