11 Gennaio 2017
Lo Scatolificio: storia del luogo dove nasce il Marketing
Non viene immediato pensarlo, ma il mondo in cui viviamo e tutto ciò verso cui rivolgiamo l’attenzione sul mercato, è passato necessariamente attraverso uno scatolificio. Questo perché, dal dopoguerra in avanti, un po’ influenzati dal fenomeno del razionamento e successivamente da quello della distribuzione su ampia scala, si è adottato un modo di possedere le cose che è fatto “a misura” di uomo. In questo articolo vedremo quindi:
- Il fenomeno degli scatolifici;
- Da “scatola” a “packaging”
Il fenomeno degli scatolifici
Come spesso accade, ciò che nasce per un’esigenza pratica e necessaria, finisce per diventare argomento di mercato su diversi livelli, e così è successo alle scatole. Fino agli anni ’30, uno dei metodi più diffusi per la distribuzione di beni erano i “sacchettini” per il materiale sfuso: le drogherie distribuivano infatti il prodotto generico, che tenevano pronto in grande quantitativo, e poi lo razionavano in base alla richiesta del cliente consegnandolo in un piccolo sacchetto che, comunque, veniva a sua volta trasportato da borse che non erano usa e getta, ma adibite al trasporto della spesa (un po’ il trend che sta tornando, incentivato dai supermercati per ridurre l’uso di buste di plastica usa e getta). La scatola di cartone, ancor prima, era destinata ad un solo mercato: quello del lusso. Si pensi alle cappelliere da donna di fine ‘800, o ai porta abiti confezionati in boutique negli anni ’10. Questo perché ciò che necessitava di “protezione”, solitamente delicato, era proprio il prodotto di lusso. Ma dal dopoguerra in poi, col boom economico e il “possesso a portata di mano”, si è cominciata a sentire l’esigenza di differenziarsi dai propri concorrenti proponendo il prodotto in una “veste” diversa e riconoscibile: da qui la nascita degli scatolifici.
Da “scatola” a “packaging”
A partire dagli Anni ’60 si è assistito ad un vero e proprio boom di richieste di scatole. Tutto ciò che era sugli scaffali non era più in grandi sacchi come nelle vecchie drogherie, ma doveva essere pronto all’uso, in formato famiglia, e accattivante per essere scelto dal consumatore. Molti brand hanno costruito il proprio impero differenziandosi per il packaging: uno degli esempi più importanti in questo senso può essere dato da Pringles: fu il primo a progettare le patatine in una forma che riducesse le possibilità di rottura, ed uno dei primi a scegliere un packaging rigido a tubo per permetterne la conservazione a lungo termine a dispetto dei sacchetti ancora oggi molto utilizzati nel settore. Ancora oggi, ancor prima di pensare al prodotto, quando pensiamo alle Pringles pensiamo alla loro scatola, ed è in questo che si è verificato il passaggio da “scatola” a “packaging”: nel dare alla presentazione del prodotto un’importanza pari al suo contenuto, e una capacità comunicativa in grado di fare la differenza nel momento di decidere l’acquisto.
In conclusione, l’abito non farà il monaco, ma una buona presentazione può creare risultati inaspettati!
Crea la tua personalizzazione fuori catalogo
Con Bombonette puoi personalizzare la scatola con il tuo logo!
Richiedi preventivo