22 Marzo 2019
Uovo di pasqua: la vera storia del dolce più amato dai bimbi
Arriva la Pasqua e con essa…le uova di cioccolato!
L’uovo di cioccolato è, con la colomba, uno dei principali simboli della Pasqua, soprattutto per i bambini.
Questo irrinunciabile dolce, in effetti, può presentarsi in gusti e colori diversi e può essere impreziosito con disegni e fregi di zucchero ma, in ogni caso, se si desidera che, donandolo, riceva la dovuta attenzione, non si deve trascurare di scegliere la giusta scatola per l’uovo di Pasqua.
Ma come è nata questa deliziosa tradizione? Vediamo insieme:
- Da dove arriva l’usanza di donare uova nel periodo pasquale
- Quando l’uovo è diventato di cioccolato
La tradizione di donare uova a Pasqua
Regalare uova è un’usanza molto antica. Già presso popoli quali quello egiziano e quello persiano, l’uovo aveva un significato simbolico di primaria importanza. Rappresentava la vita e la rinascita, donarlo era di buon auspicio, soprattutto nel periodo primaverile, quando la natura rifiorisce e si rinnova.
Il Cristianesimo ha reinterpretato il simbolo alla luce delle sacre scritture, associando l’uovo alla resurrezione di Gesù cioè proprio alla Pasqua.
Nel Medioevo, soprattutto a partire dalla Germania, si è diffusa, quindi, l’usanza di donare uova sode, generalmente decorate avvolgendole con foglie e fiori o dipingendole con colori sgargianti.
Tra i nobili, inoltre, divenne d’uso comune fare omaggio di uova riprodotte con materiali preziosi quali l’argento, l’oro o il platino, decorate con pietre preziose e racchiuse in elaborati scrigni.
Ma quando l’uovo divenne di cioccolato?
Il passaggio dall’uovo bollito decorato a quello di cioccolato è relativamente recente.
La prima “produzione” di uova di questo tipo si fa risalire al re Sole, Luigi XIV. Sembra che sia stato lui il primo, a inizio Settecento, a far realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte.
L’idea di inserire un piccolo presente al suo interno, invece, è nata con Peter Carl Fabergé, il grande orafo di corte dello zar Alessandro III. L’artista-artigiano creò un uovo di platino smaltato di bianco, con all’interno un secondo uovo più piccolo il quale, a sua volta, conteneva una riproduzione della corona imperiale e un pulcino dorato.
Unendo le due intuizioni, i pasticceri di tutta Europa iniziarono a produrre uova di cioccolato contenenti piccole sorprese o inserendo all’interno degli stessi un presente fornito direttamente dal committente.
Il passaggio alla produzione di stampo industriale è storia degli ultimi decenni.
La possibilità di acquistare uova di cioccolato a prezzi molto bassi, però, non ha fatto scomparire la creazione artigianale, la quale ha avuto, anzi, un notevole impulso negli ultimi anni.
Per presentare un uovo di pasticceria in modo adeguato, però, continua ad essere importante la giusta confezione. Certo, non si parla più di preziosi scrigni di legno pregiato e pietre preziose. Ciononostante è possibile renderne molto più gradevole la presentazione usando delle scatole di qualità.
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