22 Novembre 2019
La vera storia del pandoro
Il Natale è alle porte e le tavole degli italiani stanno per riempirsi di dolci prelibatezze, in particolare non mancheranno di certo panettoni e pandori.
Abbiamo già raccontato come sia nato il panettone, ma molti non conoscono la vera storia del Pandoro, soffice e goloso dolce dal caratteristico aroma di burro e vaniglia, apprezzato da molti.
Scopriamo allora come è nato questo famoso dolce natalizio, quali sono le sue origini e come confezionarlo al meglio con le scatole Bombonette.
La nascita del pandoro
Come per il panettone, ci sono pareri discordanti circa le sue origini.
Secondo alcune fonti le prime tracce risalirebbero al 1500, durante il periodo della Repubblica Veneziana, quando esisteva l’usanza di ricoprire con sottili foglie d’oro alcune pietanze. Proprio tra questi cibi sembra ci fosse un dolce conico, chiamato per l’appunto “pan de oro”.
Altri sostengono che il pandoro sia l’evoluzione di altri dolci, derivando dal Nadalin o dal Pane di Vienna.
Il primo è un dessert natalizio diffuso nel 1200 sulle tavole venete, a forma di stella, ma meno burroso e meno lievitato del classico pandoro.
Il secondo, invece, è un pane dolce tipico della tradizione austriaca, sempre a base di burro.
Esiste però una data certa relativa alla nascita commerciale del pandoro: è il 14 ottobre 1884, giorno in cui il pasticcere veronese Domenico Melegatti depositò il brevetto per un dolce lievitato a forma di stella a otto punte al Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d’Italia.
L’invenzione di questo pane dolce è stata ispirata da un altro dolce della tradizione veronese, il Levà. Quest’ultimo è un dolce natalizio che le donne di Verona preparavano la notte della Vigilia di Natale, con pinoli, canditi e una copertura di mandorle e zucchero.
Melegatti recuperò questa ricetta e la reinventò togliendo alcuni ingredienti (come i pinoli, i canditi e la copertura di mandorle) e aggiungendone altri (come le uova, il burro e lo zucchero).
Ottenne così un dolce molto lievitato, morbidissimo e senza crosta.
Creò addirittura un forno apposito per cuocere il pandoro in maniera uniforme e si fece aiutare dal pittore Angelo Dall’Oca Bianca per la creazione del famoso stampo a piramide tronca con otto punte, che da forma al dolce.
Il pandoro oggi
Da allora il pandoro ha fatto molta strada, diventando uno dei dolci più amati del periodo natalizio.
Ancora oggi è un dolce quasi impossibile da riprodurre a casa, a causa dei lunghissimi tempi di preparazione: occorrono infatti fino a 36 ore di lavorazione, almeno 10 ore di lievitazione e 7 cicli d’impasto per ottenere la caratteristica consistenza del pandoro.
Si aggiunge poi la difficoltà di cottura, è infatti molto complicato mantenere la giusta temperatura in modo uniforme con i forni casalinghi, ed evitare di conseguenza la formazione della crosta in superficie, tipica del panettone.
Ecco perché per gustare un ottimo pandoro, fatto con ingredienti di qualità, occorre recarsi dal proprio pasticcere di fiducia.
In pasticceria è possibile acquistare un eccellente manufatto artigianale in confezioni curate e di pregio, come il Portapandoro Bombonette.
Anche l’occhio infatti vuole la sua parte, ecco perché è importante scegliere con cura le confezioni natalizie per panettoni e pandori.
Un raffinato design, forme originali, colori e fantasie personalizzabili renderanno i dolci ancora più preziosi, aumentando la loro appetibilità.
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